Fivi il Mercato dei vignaioli indipendenti per la prima volta a Bologna
L’evento della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) si è svolto quest’anno il 25-26 e 27 Novembre per la prima volta presso BolognaFiere,trasferimento che ha suscitato notevole interesse e apprezzamento, principalmente a causa della scelta della nuova location e dei progressi evidenti all’interno della comunità di vignaioli indipendenti. La decisione di spostare la mostra-mercato su una superficie di 30.000 metri quadrati, distribuita su quattro padiglioni, si è rivelata vincente. La vastità dello spazio ha consentito una migliore organizzazione degli stand, offrendo ai partecipanti la possibilità di dare spazio per esplorare agevolmente le proposte dei 985 vignaioli soci FIVI e dei Vignaioli europei. Il cuore dell’evento, sono da sempre i vignaioli che quest’anno sono cresciuti e hanno portato in assaggio oltre 8.000 vini, c’è quindi una forte crescita e solidità della comunità di vignaioli indipendenti. La presenza di produttori provenienti da tutte le regioni italiane, insieme ai Vignaioli europei di associazioni nazionali CEVI, ha contribuito a creare un ambiente vibrante e inclusivo. Altra importante novità è stata l’importanza data alla sezione degli olii, un mondo che ho personalmente riscoperto e che trovo parte importante del nostro patrimonio. Questo ha portato ad organizzare la Masterclass della Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti (FIOI) dove a una degustazione tecnica degli oli extravergini sono stati abbinati a cibi preparati dallo chef Andrea Perini del Ristorante Al 588. La connessione tra i produttori di vino e olio ha consolidato ulteriormente la coesione all’interno della comunità. La collaborazione e lo scambio di conoscenze sono emersi chiaramente durante l’assegnazione del Premio “Leonildo Pieropan”. La 9a edizione di questo premio è stata consegnata ad Emidio Pepe, un pioniere che ha contribuito in modo significativo alla viticoltura abruzzese. Il suo esempio di dedizione al territorio e al vino ha ispirato generazioni di vignaioli. In conclusione, l’evento FIVI di quest’anno presso BolognaFiere ha dimostrato come la nuova location abbia portato vantaggi tangibili, permettendo alla comunità di vignaioli indipendenti di crescere e prosperare.
Il Rinascimento dei Vignaioli Indipendenti
Secondo il mio parere trovo che in un mondo del vino in costante evoluzione, e con sempre più attenzione alla dinamiche ambientali di sostenibilità ed etiche, abbiamo assistito a una crescita del mercato dei vignaioli indipendenti, proprio perchè il concetto a cui si lega questa associazione è quello di un produttore che ha un forte legame con la terra e che segue tutte le fasi di produzione accuratamente, senza dimenticare l’innovazione e il rispetto dell’ambiente.. I vignaioli indipendenti incarnano l’artigianato enologico, spingendosi al di là delle produzioni di massa. Con un focus sulla qualità piuttosto che sulla quantità, essi creano vini distintivi che riflettono il territorio e l’attenzione artigianale. Questo approccio ha conquistato i consumatori ad oggi sempre più attenti alla provenienza e alla sostenibilità. Dobbiamo infatti sottolineare che molti vignaioli indipendenti abbracciano pratiche agricole sostenibili, coltivando le vigne in armonia con l’ambiente. L’agricoltura biologica e biodinamica diventa spesso parte integrante del loro modus operandi, non solo per preservare il terreno, ma anche per produrre vini che riflettano la natura in cui sono cresciuti. Un punto di forza di questa unione è la divesità: ogni produttore porta la propria interpretazione del vino, influenzata da tradizioni familiari, tecniche vinicole uniche e la scelta di varietà di uve spesso dimenticate. Questa diversità incuriosisce e incoraggiai consumatori all’esplorazione e alla scoperta di nuovi sapori e profili aromatici. Il punto di forza del MERCATO è la comunicazione diretta con i consumatori che possono confrontarsi con i produttori e acquistare i loro prodotti preferiti. I vignaioli indipendenti spesso arrivano diretti ai consumatori attraverso i canali digitali dove si condividono le loro storie e il processo di produzione. Questa connessione crea un legame emotivo tra produttore e consumatore, trasformando l’atto di sorseggiare un bicchiere di vino in un’esperienza più intima e personale. In conclusione penso che si stia lavorando molto bene : qualità, distinzione e connessione con il consumatore sono i punti forte di questa comunità. Ringrazio gli organizzatori per avermi invitato anche quest’anno Elisa Nardi